Il confronto iniziato a marzo in quel di Firenze e che ha dato vita alla rete nazionale di “Abitarenella crisi” ci ha consentito di approfondire molti aspetti legati alle battaglie che quotidianamente portiamo avanti sui territori e ai processi in atto in tema di politiche abitative, crisi e molto altro ancora.

Con la consapevolezza della strada ancora da percorrere ma anche della grande ricchezza e potenzialità di questo spazio ci prepariamo ad affrontare la tre giorni di Roma che si svolgerà dal 5 al 7 novembre 2010 in tre diversi luoghi simbolo delle lotte attive nella metropoli.

Proprio la preziosa scorta di ciò che abbiamo ricavato dagli incontri precedenti ci consente di non partire da zero ma da alcuni concetti portanti: le lotte per il diritto alla casa sono sempre più declinate come lotte per il diritto all’abitare; le lotte per il diritto all’abitare rappresentano uno territori centrali del conflitto, della riappropriazione di reddito e di vita che tutti in settori sociali colpiti della crisi sono chiamati oggi ad affrontare e ad agire, contro ed “oltre” la condizione di precarietà che pervade in maniera sempre più brutale ed aggressiva ogni aspetto delle nostre esistenze.

I conflitti dal basso del resto sono molti e ognuno di questi attraversa contesti urbani e territoriali diversi. Ricercare fili, operativi e concettuali, comuni e ricompositivi,rappresenta un passaggio fondamentale per dare maggiore qualità e forza all’azione e ai conflitti stessi. Proprio per questo è urgente e necessario costruire una piattaforma ed una cassetta degli attrezzi condivisa e comune da spendere sui rispettivi territori. (altro…)

Dopo le nostre proteste e il disastro di Viareggio (ricordiamo i due incidenti ferroviari avvenuti all’interno dello stabilimento nell’ottobre 2009: una cisterna di cloro uscì dai binari, restando eretta, ed un locomotore distrusse una Panda di servizio) Solvay ed autorità sembrano aver preso…il binario sbagliato, quello di cambiare le vecchissime traversine al binario di manovra tra la stazione e via Aldo Moro, dimostrando l’intenzione di voler continuare, con la minima spesa, ad occupare un’area preziosa e centrale di Rosignano con la manovra di cisterne pericolose tra case, scuole ed impianti sportivi.

Il binario di manovra è un anacronismo assoluto in una cittadina che era nata intorno alla fabbrica, e che ormai da decenni vive d’altro, come dimostra il recente studio dell’Università di Pisa: Solvay dà solo l’1-2% del reddito sul territorio che sfrutta, e il 2-4% dell’occupazione.

La controprova dell’ anacronismo e della pericoloità è data dalla presenza della Stazione dei Carabinieri da una parte e il Commissariato di Ps dall’altra del binario di manovra: questi due presìdi, che dovrebbero dare l’allarme e i primi soccorsi in caso di incidente (fuga di cloro da una ferrocisterna, ad esempio), sarebbero i primi ad essere colpiti e posti fuori gioco. (altro…)

In un esposto e con una petizione, che si può firmare qui, i cittadini di Livorno chiedono la sospensione immediata dei lavori in mare per il rigassificatore offshore, la revoca dell’ordinanza 28/2010 della Capitaneria di porto e provvedimenti contro il comandante della Capitaneria del Porto di Livorno (altro…)