Da Terra del 12 novembre 2010

MOBILITAZIONE. Domani comitati da tutta la Puglia si riuniranno per una manifestazione regionale indetta dal Forum energia e territorio beni comuni.

Inceneritori, centrali a carbone e a gas, biomasse, rigassificatori, petrolio, fotovoltaico ed eolico selvaggio. Nella Puglia di Vendola la mappa delle vertenze ambientali che scenderanno in piazza domani a Bari è davvero vasta e variegata. Comitati cittadini da ogni provincia pugliese, organizzati nel Forum Energia e Territorio Beni Comuni che ha indetto la manifestazione, si sono dati appuntamento per domani alle ore 15 in piazza Umberto Primo, per chiedere ai propri amministratori «una discussione partecipata e reale del Piano energetico ambientale Regionale». Dopo il concentramento, alle 16.30, il corteo proseguirà per le strade principali di Bari per terminare in serata in Piazza della Libertà dove si susseguiranno gli interventi finali delle realtà presenti. Quindi, giovedì 18 novembre, davanti alla sede della Regione Puglia, la mobilitazione continuerà con un sit-in non solo di protesta verso le politiche messe in campo sulla questione rifiuti e su quella dell’energia ma soprattutto di proposta: una moratoria regionale su tutti gli impianti nocivi e su quelli nelle zone di criticità ambientale (cosiddetta “fascia c”), una discussione partecipata sulle linee guida della regione Puglia in materia di rifiuti ed energia, avvio della raccolta differenziata contro nuove discariche ed inceneritori. (altro…)

Il confronto iniziato a marzo in quel di Firenze e che ha dato vita alla rete nazionale di “Abitarenella crisi” ci ha consentito di approfondire molti aspetti legati alle battaglie che quotidianamente portiamo avanti sui territori e ai processi in atto in tema di politiche abitative, crisi e molto altro ancora.

Con la consapevolezza della strada ancora da percorrere ma anche della grande ricchezza e potenzialità di questo spazio ci prepariamo ad affrontare la tre giorni di Roma che si svolgerà dal 5 al 7 novembre 2010 in tre diversi luoghi simbolo delle lotte attive nella metropoli.

Proprio la preziosa scorta di ciò che abbiamo ricavato dagli incontri precedenti ci consente di non partire da zero ma da alcuni concetti portanti: le lotte per il diritto alla casa sono sempre più declinate come lotte per il diritto all’abitare; le lotte per il diritto all’abitare rappresentano uno territori centrali del conflitto, della riappropriazione di reddito e di vita che tutti in settori sociali colpiti della crisi sono chiamati oggi ad affrontare e ad agire, contro ed “oltre” la condizione di precarietà che pervade in maniera sempre più brutale ed aggressiva ogni aspetto delle nostre esistenze.

I conflitti dal basso del resto sono molti e ognuno di questi attraversa contesti urbani e territoriali diversi. Ricercare fili, operativi e concettuali, comuni e ricompositivi,rappresenta un passaggio fondamentale per dare maggiore qualità e forza all’azione e ai conflitti stessi. Proprio per questo è urgente e necessario costruire una piattaforma ed una cassetta degli attrezzi condivisa e comune da spendere sui rispettivi territori. (altro…)

Da Terra del 19 ottobre 2010
di Maria Fiano
Alziamo il sipario su una battaglia in difesa dell’acqua che, vai a capire il perché, è stata ridotta a poco più di un trafiletto di colore nei quotidiani locali.  Il luogo è il fiume Mis, una delle arterie più importanti delle Dolomiti, nel bellunese.

Il soggetto: acqua come risorsa e bene comune. I protagonisti: il comitato Acqua Bene Comune di Belluno contro il progetto presentato da Enel e EN&EN per la costruzione di una megacentrale idroelettrica a Camolino-Busche. FlashBack: L’anniversario della tragedia del Vajont, simbolo di cosa ha significato, in questi territori, lo sfruttamento idroelettrico in termini sia di impatto ambientale che di tragedia. (altro…)

da Liberazione ( inserto Lotte) del 19 marzo 2010

di Antonio Musella (Lab. Insurgencia, Napoli)

Il movimento napoletano per l’acqua è una delle esperienze migliori che si ricordano sulla battaglia contro la privatizzazione dell’acqua nel nostro paese.
La vittoria del 2006, quella mobilitazione che ci permise di portare migliaia di persone in piazza e fermare la delibera di privatizzazione del sistema idrico integrato delle acque nell’Ato 2 (ambito territoriale ottimale Napoli-Caserta) resterà una delle battaglie più importanti condotte nel recente passato del movimento napoletano.
Una mobilitazione che già quattro anni fa ci permise di misurarci rispetto a formule organizzative dei conflitti sociali nuove che traevano radici dalle esperienze dei cicli di lotta di qualche decennio prima. Senza dubbio il punto di forza per noi in quella battaglia furono i comitati di quartiere contro la privatizzazione dell’acqua, una rete di comitati che si snodava in diversi punti della città. Un modello organizzativo che abbiamo avuto la possibilità di testare ulteriormente, costruendo anche esperienze, non solo significative dal punto di vista politico, ma capaci anche di sedimentare la costruzione di comunità ribelli nel ciclo di lotta contro il piano rifiuti qualche anno dopo. (altro…)

da Liberazione del 7 marzo 2010

Roma, le provincie di Vicenza e Treviso, la Val di Susa, il Cremonese. La giornata di ieri è stata caratterizzata da quattro mobilitazioni che hanno ribadito, in diverse parti d’Italia distanti tra loro solo per i chilometri che le separano, che «l’unica speranza di salvezza», ormai, è la resistenza cittadina, una resistenza in prima persona. Così l’attore Ascanio Celestini ha chiuso il presidio iniziato alle 16 che ha visto manifestare nella centralissima piazza Santi Apostoli, a Roma, centinaia di cittadini dei Movimenti territoriali del Lazio: dai No Coke in lotta contro la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia ai No Inceneritore di Albano; dai No Fly di Ciampino alla Rete dei cittadini No Turbogas di Aprilia; dai No Corridoio Roma-Latina al neonato comitato Fiumicino Resiste che si batte contro la costruzione, benedetta da Polverini ma anche da Bonino, del nuovo porto turistico. (altro…)